Esistono molti piercing nelle zone intime, qualcuno invasivo e altri meno. Con piercing pubico, ad esempio, si intende quel foro posto nella zona del pube che non intacca minimamente gli organi genitali. Secondo i piercer è molto richiesto e costituisce “la moda del momento” nel campo della body modification.

Con questa guida cercheremo di scoprirne di più e di informarci meglio al riguardo.

Piercing pubico: la zona

Con pube si intende una zona piuttosto vasta sia per quanto riguarda i maschi sia per le femmine. Questo piercing, infatti, è unisex e può essere applicato ad ambedue i sessi. C’è, però, una distinzione da fare: quando ci si riferisce al pube maschile si fa riferimento alla zona antistante il pene, mentre per le donne si fa riferimento al Monte di Venere. Nel caso dei maschi il piercing è ben visibile quando il pene è a riposo, tende a scomparire (per ovvie ragioni) in caso di erezione. Per le donne, invece, c’è molta più scelta. Il piercing può essere applicato a qualsiasi altezza del Monte di Venere e risultare, quindi, diverso e vario.

Il piercing, naturalmente, è un surface. Questo significa che la barretta del gioiello rimane all’interno della pelle mentre all’esterno compaiono unicamente le palline. Questa pratica, rispetto ai normali piercing, causa qualche problema in più ed è maggiormente soggetta a rigetto.

I problemi

Un piercing surface, come abbiamo detto, comporta numerosi problemi tra cui il rigetto. Con questo tipo di foro, e soprattutto di gioiello, aumentano notevolmente le probabilità che la pelle non accetti il corpo estraneo e che combatta contro di esso. Questo capita soprattutto se il foro è stato fatto male o se si trova in una zona della pelle costantemente tesa.

Un problema in più che riguarda da vicino il piercing pubico è la vasta presenza di bubli piliferi nella zona in cui viene praticato il foro. Questo fattore influenza molto la buona riuscita del piercing. In linea di massima, comunque, è necessario sapere che almeno la metà delle persone che hanno deciso di fare questo foro hanno dovuto poi rinunciare a causa del rigetto.

La guarigione

Un altro punto a sfavore di questo piercing è il processo di guarigione lento e controverso. I tempi stimati variano dalle 6 alle 10 settimane ma, in molti casi, pare che ci voglia di più. Il motivo è semplice: il piercing pubico non può prendere aria ed è quasi sempre a contatto con i vestiti. Una cosa importante di cui tenere conto prima di fare il piercing è che bisogna sottoporre la zona ad una ceretta per eliminare i bulbi dei peli. Una depilazione fatta unicamente a lametta (che taglia il pelo ma non elimina la sua base interna alla pelle) fa sì che i peli crescano velocemente e questo potrebbe compromettere la guarigione del piercing.

Cura e igiene

Per diminuire il rischio altissimo di rigetto (quasi nessuno risce a mantenere questo piercing) bisogna dedicarsi con attenzione alla sua igiene. Il metodo migliore è quello di seguire i consigli del piercer che, data la sua professionalità, saprà guidarci attraverso le scelte migliori.

In linea di massima, comunque, il piercing può rischiare di essere rigettato anche dopo molto tempo. Basta prendere un colpo forte, oppure praticare uno sfregamento eccessivo e il processo di rigetto puà avere inizio (e difficilmente si risce a fermarlo).

Conclusioni

Il piercing pubico è estremamente rischioso e la pelle tende in maniera naturale al rigetto. Prima di decidere di farlo bisogna essere a conoscenza di questo fatto e valutare attentamente i pro e i contro. Sicuro di voler rischiare? Pensaci attentamente e prima di qualsiasi decisione consulta il tuo piercer di fiducia.