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La fuoriuscita di sangue dal naso è uno degli effetti secondari più frequenti dell’applicazione di un piercing in questa parte del corpo. Per quanto al giorno d’oggi sia una pratica molto richiesta e, soprattutto per i gioielli più semplici, si tratti di un’operazione ripetuta migliaia di volte dai professionisti del settore, non bisogna dimenticare che perforare la pelle è comunque una questione complessa. L’inserimento di un oggetto estraneo sottopone la zona interessata a una tensione anormale. Il corpo reagirà per difendersi e tenterà di espellerlo. In questo articolo ci soffermeremo sul problema delle perdite di sangue. Ne analizzeremo le cause, le circostanze in cui possono avere luogo e suggeriremo dei rimedi per frenare l’emorragia.
Perché può uscire sangue dal piercing al naso?
Prima di farsi fare un piercing, bisognerebbe sapere che ci sono delle parti del corpo che presentano un’elevata vascolarizzazione. Ciò significa che sotto l’epidermide passa una fitta rete di vasi capillari, che fa sì che l’area in questione sia particolarmente delicata. Un esempio è per l’appunto il naso. Basti tenere presente che la cute del naso è vascolarizzata da rami dell’arteria facciale e dell’arteria mascellare interna.
Entrando nello specifico, le ali del naso e la base del naso sono irrorate dall’arteria nasale laterale e settale, rami dell’arteria facciale, mentre le pareti laterali e il dorso del naso sono irrorati dall’arteria angolare del naso, altro ramo dell’arteria facciale, dall’arteria sopratrocleare, ramo dell’arteria oftalmica, e dall’arteria infraorbitaria, ramo dell’arteria mascellare interna. Insomma, in una porzione così piccola del corpo circola una gran quantità di sangue proveniente da diverse direzioni.
La fuoriuscita di sangue dal naso può avere luogo in due diverse circostanze: appena fatto il piercing oppure in seguito, a distanza di tempo. Normale e comprensibile che un tale avvenimento desti non poche preoccupazioni. Si tratta, dopotutto, di un’anomalia. Resta pur vero, tuttavia, che colpisce un gran numero di persone che si sono decise per il piercing al naso. Ciononostante questo disturbo non deve essere preso alla leggera. In alcuni casi, infatti, la perdita di liquido ematico non rientra nei parametri normali e necessita di un pronto intervento per stimolare la cicatrizzazione della ferita.
Fuoriuscita di sangue immediata
La perforazione della pelle del naso con l’ago a cannella genera la maggior parte delle volte una naturale fuoriuscita di sangue. Trattasi di una reazione fisiologica normale, che non deve destare allarmismi. Ad ogni modo, per stare più tranquilli ed evitare anche queste minime perdite, si consiglia di evitare operazioni particolarmente traumatiche.
Ad esempio, le attrezzature particolarmente invasive come la pistola e gli aghi di grande calibro non sono la scelta più azzeccata per un’area sensibile quale il naso. Inoltre, gli strumenti utilizzati devono essere sterili. Il consiglio è sempre quello di rivolgersi a un piercer esperto, che rispetti i requisiti di igiene e sicurezza.
Fuoriuscita di sangue dopo qualche mese
Una situazione un po’ meno normale è la perdita di sangue dal naso a distanza di mesi o addirittura anni dall’applicazione del piercing. In questo caso abbiamo a che fare con ferite successive.
La causa può essere l’eccessiva sollecitazione del piercing. Che sia volontaria o involontaria, finisce con muovere il piercing dalla sua posizione originaria con conseguente irritazione della parte del corpo perforata. Il problema è pertanto dovuto allo sfregamento più o meno violento e percepito del gioiello contro la cute. Escludendo le infezioni, non si tratta di una problematica con conseguenze patologiche.
Alcuni rimedi contro la perdita di sangue
La prima cosa da fare quando si verificano questi episodi è rimuovere il gioiello. Dopo di che si provvederà a disinfettare la ferita con una garza sterile imbevuta di soluzione salina. Questo liquido, reperibile facilmente in farmacia o parafarmacia, aiuta a uccidere i microrganismi e a cicatrizzare la ferita. Solo una volta che anche il piercing verrà accuratamente pulito, sarà possibile riposizionarlo.
Questo è lo scenario più semplice, in cui la fuoriuscita di sangue si interrompe in tempi normali. Dopotutto, il corpo possiede naturalmente gli strumenti necessari per fermare piccole emorragie di questo tipo. Vero è che le tempistiche variano da persona a persona a seconda dell’efficacia dei meccanismi di rimarginazione del proprio organismo. Un’altra variabile da tenere in considerazione è l’area nella quale viene effettuato il piercing. A questo proposito ci troviamo di fronte a un vero e proprio paradosso. Le aree a bassa vascolarizzazione tendono a smettere più tardi di sanguinare. Nel caso del naso, trattandosi di un’area ad alta vascolarizzazione, il problema è di gran lunga contenuto.
Dopo quanto tempo si chiude un piercing al naso?