Per chi è amante dei Piercing e non vuole rinunciare a perforarsi la pelle per inserirsi il famoso gioiellino, il vero problema è quello di prestare la dovuta attenzione e cautela alle parti in cui si hanno diversi nei. Molte persone che accusano problemi di macchie solari, lentiggini e nei potrebbero pensare di “nascondere” il difetto estetico con gioiellini in metallo o brillantini.

Soluzione semplice vero? Beh, in effetti, bisogna prestare la dovuta attenzione a non perforare le parti di tessuto in cui vi sono nei che possono essere potenzialmente “pericolosi” ed evolvere anche in patologie maligne. Per questo ordine di motivi, per chi ama i piercing e ha molti nei e altre “imperfezioni cutanee”, deve prestare dovuta cautela a non risolvere il problema estetico con perforazioni ed inserimento del piercing.

Piercing e nei: una difficile “convivenza”

I nei o nevi, dal punto di vista dermatologico, sono macchie della pelle a carattere persistente, dalle apparenze piuttosto varie per colore e forma. L’etimologia di neo deriva dal latino “naevus” che significa segno ed indica la natura permanente di queste formazioni epiteliali.

Essendo una malformazione sull’epidermide, il neo corrisponde ad uno sviluppo non regolare di alcune aree di tessuto cutaneo, e di amartomi, una lesione di natura benigna nella quale si generano tessuti e cellule non organizzati, in una mescolanza di elementi. Si tratta di piccole imperfezioni estetiche, che sono molto rilevanti sul piano fisico e biologico e che dovremo imparare a conoscere prima di eseguire la perforazione per inserire il piercing.

Per questa natura “mista” e per il semplice fatto che i nei potrebbero evolvere verso forme maligne di tumori epiteliali, il suggerimento che ci sentiamo di dare è quello di non farsi eseguire dal piercer perforazioni in zone di tessuto epiteliale che mostrino un accumulo o anche un singolo nevo. A supporto di questo consiglio sono anche i numerosi casi di emorragie che sono recentemente accaduti in varie zone d’Italia (Milano, Roma), dovuti al fatto di aver perforato il neo.

Piercer e nei: affidatevi a chi è competente e professionale

I Piercer professionisti e competenti sconsigliano i propri clienti che vogliamo perforarsi i nei per inserirsi i piercing. Se il professionista insiste sull’innocuità del piercing sul neo, non vi fidate mai e, se proprio, non potete farne a meno, perforatevi altre parti del tessuto epiteliale che sia sano e senza malformazioni estetiche. Non fatevi mai convincere che i nei siano zone da prediligere per eseguire perforazioni da piercing.

I nei, essendo malformazioni e zone anatomiche “particolari” devono essere assolutamente monitorate costantemente dal dermatologo, onde evitare che il nevo possa progredire, cambiare forma e colore. Dunque, dato che potrebbero evolvere in melanomi, occorre monitorarli e mai nasconderli con un gioiellino di metallo.

Una classificazione dei nevi: non è sufficiente!

Sebbene le scienze dermatologiche abbiano stillato una classifica dei nevi o nei, questa non è sicura e non vi è certezza che i nei che vogliate perforare per inserire un piercing, possano progredire in altre forme.

Non è sempre facile saper classificare una forma di nevo da un altro: i dermatologi nel suddividere i nei li suddividono nei seguenti:

  • nei di Miescher,
  • nei di Unna,
  • nei di Clark,
  • nei di Clark Atipici,
  • nei di Spitz,
  • nei di Reed.

Alla prima categoria di nei, i c.d. nei di Miescher sono riconducibili tutti i nevi che sono presenti sul volto di una persona e sono, in genere, benigni, anche se vanno monitorati costantemente. I nei di Unna sono fastodiosi e compaiono sul tronco, i nei di Clark sono quelli più comuni e potreebbero evolvere verso forme di melanoma. I nei di Spitz sono i nevi che compaiono sui bambini e i nei di Reed sono quelli delle giovani. Tutte le categorie, anche se benigne, devono essere oggetto di esame dermoscopico da parte del dermatologo.